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lunedì 3 settembre 2018

A spasso in moto fra una parte dei miei ricordi d'infanzia (di Sergio Moretti di Ravenna) : Sarsina e dintorni ( Calbano , Sorbano....)


                                              Copertina
                    Abitazione di Sergio Moretti negli anni 50


Il 10-08-2018 ho fatto un giro con la moto in alcuni luoghi in cui ho vissuto da piccolo : questa volta trattasi di Sarsina e dintorni in cui ho vissuto dal 1952 al 1959 ; Sarsina è  un comune  di circa 3400 abitanti in provincia di Forlì-Cesena ( Emilia-Romagna ) e si trova sull'Appennino tosco-romagnolo , distante 35 km da Cesena e 50 da Forlì . 

Per chi volesse seguono alcuni cenni storici su Sarsina presi in qua e in là ( Wikipedia , treccani , ....)
Il primo insediamento stabile nell'area in cui sorge la Sarsina odierna  era abitato da popolazioni umbre presenti nella valle del Savio , giunti nel IV secolo a.C. . Le tracce del nucleo urbano , adiacente all'attuale piazza Plauto , risalgono alla seconda metà del IV secolo a.C. e consistevano in modeste costruzioni in legno con annessi piccole botteghe artigianali . Fu sottomessa dai Romani nel 266 a.C. , in seguito a due gravose campagne militari , che le conferirono lo status di civitas foederata (città alleata) , concedendo quindi alla città una certa autonomia . In conseguenza a ciò nel 225 a.C. , quando i Romani combatterono contro i Galli , i Sassinates , insieme agli Umbri , fornirono all'esercito romano 20.000 soldati . A questo periodo risale la nascita di Tito Maccio Plauto , grande poeta e commediografo . Nei decenni centrali del I secolo a.C. Sassina ( ora Sarsina ) , divenuta un municipio romano integrato , venne riorganizzata sul piano urbanistico ed architettonico  con la dotazione  di una massiccia cinta muraria . In quel periodo fu molto rilevante la presenza di liberti (schiavi affrancati) , che una volta divenuti il ceto imprenditoriale , contribuirono a rinvigorire la città. A rimarcare la sua origine umbra , Sarsina venne inserita in età augustea nella circoscrizione amministrativa della Regio VI Umbria . Durante l'età imperiale , fino al III secolo d.C. , lo sviluppo della cittadina crebbe notevolmente , grazie anche ad una solida economia agro-silvo-pastorale e ai suoi rapporti commerciali con il porto di Ravenna . La presenza nei testi sepolcrali di riferimenti alle corporazioni di fabri (artigiani) , centonari (fabbricanti di stoffe) , dendrophori (carpentieri) e muliones (mulattieri) , testimoniano il considerevole volume d'affari raggiunto dalle varie attività . Sarsina subì atroci devastazioni verso la fine del III secolo , forse operate da popolazioni barbariche, come attestano gli evidenti segni di un incendio sui pavimenti  di alcune abitazioni , a cui seguì un periodo di declino . Fra il III e il IV secolo a Sarsina fu nominato il primo vescovo "Vicinio" , divenuto poi santo e protettore della città . Il periodo compreso tra il 409 e il 470 è segnato da ulteriori incursioni , forse riconducibili ai Visigoti e agli Eruli . Dal 1859 , con l'annessione al Regno d'Italia , Sarsina fece parte dello Stato pontificio . In quell'anno i Sarsinati si considerarono parte della Repubblica Romana . Nel 1860 Luca Silvani , nativo di Sarsina , guidò una spedizione di cacciatori (corpo ausiliario) per annettere il Montefeltro al Regno d'Italia . Nel 1944 una rappresaglia nazista procurò alla città ingenti morti e feriti , con l'incendio di numerosi edifici privati e pubblici . A causa di ciò Sarsina è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Croce di Guerra al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale .
 

La basilica, concattedrale della diocesi di Cesena-Sarsina , fu eretta tra X e il XI secolo in stile romanico , su un edificio preesistente di epoca romana o paleocristiana . Essa è dedicata al primo vescovo della chiesa sarsinate , Vicinio, vissuto fra III e IV secolo . La tipica facciata romanica è solcata dai segni di rifacimenti ed aggiustamenti operati nel corso dei secoli . Sopra l'ingresso , nella lunetta , vi è un mosaico raffigurante il santo titolare con la mitria da vescovo e la catena miracolosa . Il campanile  venne restaurato nel XVIII secolo. L'interno della concattedrale è a tre navate a croce latina , separate da colonne e con soffitto a capriate ; la navata centrale , più larga di quelle laterali , termina con l'abside . Nella navata sinistra si trovano il battistero , la tomba dell'ultimo vescovo residente di Sarsina , la cappella seicentesca della beata Vergine del Rosario e la cappella del Santissimo Sacramento . Nella navata opposta vi è la cappella di San Vicinio , il principale luogo di culto della concattedrale : qui vi sono le reliquie del santo e la catena miracolosa . La tradizione afferma che il vescovo della città eletto direttamente da Dio , visse su un monte che attualmente si trova nel comune di Mercato Saraceno  ( e porta il suo nome ) , dove si ritirava per pregare e fare penitenza . Durante la sua permanenza il Santo soleva indossare un collare di ferro a cui appendeva una pietra per appesantire il collo . L'oggetto in questione è costituito da due bracci uniti da un duplice snodo e terminanti con due anelli combacianti . Oggi il collare sopracitato viene usato per benedizioni e sembra serva per scacciare Satana . Per i credenti infatti , esso avrebbe effetto taumaturgico su chi è soggetto a possessioni diaboliche  e sugli infermi. Si è solito dire che La Catena è la mano del Santo che con la sua potente intercessione presso Dio dona la grazia a tutti coloro che giungono fino al suo altare in devoto pellegrinaggio . Gli esorcismi sono praticati all'interno della basilica da sacerdoti autorizzati dal vescovo . A San Vicinio è dedicata la festa che ricorre ogni anno il 28 agosto .
Della città romana sono stati individuati tratti delle mura , il foro e alcune case private ; nel Museo archeologico vi sono abbondanti testimonianze , tra cui caratteristici mausolei a cuspide piramidale e statue di un santuario di divinità orientali .


Per arrivare a Sarsina da Ravenna si percorre la E45 , che però , essendo quasi perennemente in riparazione o manutenzione per manto stradale dissestato , è , specialmente per chi viaggia in moto , meglio evitare percorrendo la statale ( ... S.Zaccaria ... Case Murate ... Cesena ... S.Vittore ... Borello ... Mercato Saraceno ... Sorbano-Sarsina-Calbano ) , che da Cesena verso gli Appennini si può riassumenre in "Bellissima Valle del Savio" di cui seguono alcune foto .
Belle colline e tanto verde :













                                              La mia moto inserita in un bel panorama






Sullo sfondo il monte Titano della repubblica di San Marino che appare comunque in diverse foto















                                      Casa sotto il ponte della superstrada (vedi Genova.....)


Seguono tre foto di Mercato Saraceno - comune italiano di 6.843 abitanti della provincia di Forlì-Cesena in Emilia-Romagna. Si trova a 38 km circa da Forlì, ed a 27 km circa da Cesena :


Brevi cenni storici di Mercato Saraceno  - la cittadina sarebbe stata fondata , verso la metà del 1100 , da un certo Saraceno , membro della nobile famiglia ravennate degli Onesti , che ebbe in feudo la zona . Non manca però chi ritiene che la nascita del borgo vada riportata all'epoca delle incursioni dei saraceni in Italia . I suoi abitanti furono , sembra , sempre dediti al commercio . Conquistata, nella seconda metà del Duecento , dall'arcivescovo di Ravenna , Filippo Fontana , fu dotata di più castelli , sottoposti a diverse giurisdizioni . Al centro delle mire espansionistiche dei Malatesta e degli Ordelaffi , all'inizio del XVI secolo venne occupata da Cesare Borgia che aveva l'ambizioso progetto di creare nell'Italia centro-settentrionale un grande principato . Dopo il fallimento del disegno del Borgia e del tentativo della Repubblica veneta di estendere i propri domini in Romagna si instaurò un clima di relativa tranquillità , che favorì un ulteriore sviluppo dei traffici commerciali . Rimasta sotto lo Stato della Chiesa fino all'avvento di Napoleone , seguì le vicende dei territori circostanti , registrando sul finire dell'Ottocento un intensificarsi delle lotte sociali ed in particolare delle proteste dei minatori impiegati nelle miniere della zona . Pregevole è il patrimonio architettonico in cui spiccano : la chiesa di Santa Maria Nuova , forse del XIV secolo ; la pieve di San Damiano , di epoca altomedievale ; la chiesa di Santa Maria della Vita ; l'antica pieve di Monte Sorbo e il palazzo Gori , a Monte Castello ( alla sua periferia) .



Seguono alcune foto , non molto significative però , di Sorbano , frazione di Sarsina , nelle cui vicinanze ( a Cà di Marco - Cà ' d ' Merc - in dialetto ) abitava come contadino , negli anni 50 , mio nonno Primo con la famiglia - la seconda moglie Sabina ed i figli Sante e Giuseppe detto Beppino ; sebbene abbastanza distante da Calbano dove invece abitavo io con la mia famiglia quando potevo mi mettevo in marcia per più di un'ora e li andavo a trovare per stare soprattutto con mio zio Sante ( di cui ho scritto in un post precedente ) perché simpatico , buono e molto disponibile con un fanciullo come ero io al momento .



Sorbano è un ex comune , soppresso nel 1964 , ora frazione di Sarsina in provincia di Forlì-Cesena . Il nome di Sorbano deriva dal latino Suburbanum dell'antica Sarsina , occupato in antichità dagli Umbri-Sapini anche detti Sassinates . È poi stato castello dei vescovi di Sarsina , ai quali venne tolto spesse volte dai Malatesta , dagli Ordelaffi , dai signori della Faggiuola e dai conti Guidi . Quando nel 1404 i Fiorentini s'impossessarono dei domini dei conti Guidi , rispettarono Sorbano , che occuparono soltanto nel 1428 . Nel 1500 fu conquistato dalle truppe del duca Cesare Borgia detto "il Valentino", poi dai Veneziani , e quindi dal Papa , ma nel 1546 ritornò a Firenze , di cui d'allora in poi ne seguì le sorti , per poi essere eletto a Comune nel 1775 .


Seguono foto di Sarsina in cui ho frequentato le elementari , dalla seconda classe alla quinta ( la prima l'ho fatta a Vessa di S.Piero in Bagno di cui parlerò in un eventuale prossimo post ) e la prima media (prima di trasferirmi a Cervia Ravenna ) .
Sarsina vista da Calbano :








Seguono due foto di Sarsina , non mie ma copiate... :



Sarsina , seguono tre foto di piazza Tito Maccio Plauto ( come la precedente ) :




Segue Sarsina qua e là.... :









Sarsina , chiesa di San Vicinio :



Foto non mia ma copiata :

Foto dell'interno della chiesa .
Navata Centrale :


Foto non mia ma copiata :

Sarsina , chiesa di San Vicinio - Navata del Santo con reliquie :


 
Mosaico raffigurante San Vicinio :


Dipinti , sulle pareti della cappella di San vicinio :




Canonica della Chiesa di San Vicinio :

Cenni Storici sulla Chiesa di San Vicinio :

Resti della Cinta Muraria con cenni storici seguenti :



Alcuni cenni storici su Calbano :
In cima al colle , sovrastante Sarsina , Calbano fu certamente per i Romani , come probabilmente lo era stato prima per gli Umbri , una rocca di sicura difesa . Lo attestano i blocchi di arenaria e i numerosi mattoni d'età romana , rosseggianti fra le grigie pietre della cinta muraria medioevale , ancora visibile in molti tratti . Nel 1267 il vescovo Grazia vi tenne i "comizi generali" per deliberare sui diritti d'investitura e sui canoni enfiteutici ( enfiteuta è chi ha gli stessi diritti del proprietario....) . La Chiesa sarsinate , per concessione dell'imperatore Federico II , era venuta in possesso del castrum Calbane (antico dominio del vescovo di Ravenna) sin dal 1220 , consegnandolo solo , ma per breve tempo , nel 1406 ai bellicosi Malatesta di Cesena . Ora la muraglia rimasta del "maschio" continua a spiare Sarsina e gli escursionisti che risalgono la collina . Vigilano , a nord-ovest , l'ingresso alla rocca due torri circolari che si presentano tronco-coniche in basso e cilindriche in alto . Ai piedi del promontorio su cui sorge Calbano è stata costruita l'Arena Plautina , teatro all'aperto di circa 1100 posti dove ogni anno si svolge la rassegna teatrale dedicata a Plauto . La chiesetta di San Antonio di origine seicentesca , collocata nel cuore del piccolissimo borgo , è addossata alla muraglia del borgo . Viene aperta occasionalmente per rare funzioni religiose . Dal suo minuscolo sagrato si gode una vista a picco sulla vallata .

 
Seguono alcune foto di Calbano , bellissimo borgo sovrastante Sarsina :




Il 10-08-18 ho ritrovato alcuni dei miei compagni di fanciullezza fra cui Isidoro e suo fratello Walter molto aperti e gioviali che hanno ricordato volentieri insieme a me i nostri momenti da bambini .

Seguono tre foto , poco significative , dell'Arena Plautina di Calbano ma che servono per introdurre alcuni cenni storici :


L'attuale Arena Plautina è una costruzione moderna (i primi spettacoli sono stati rappresentati nel 1995) , realizzata utilizzando un declivio naturale del terreno . I gradoni , che la rendono in parte simile ad un teatro antico , consentono un'ottima visibilità . Ottima è anche l'acustica . I monti degradanti sullo sfondo e il borgo medioevale di Calbano da un lato rendono l'ambiente piacevole e suggestivo . Ogni anno si svolge la ormai tradizionale Rassegna di Recite Classiche (metà luglio-metà agosto) , giunta nel 2000 alla quarantesima edizione . Da alcuni anni la Rassegna ha assunto la denominazione di "Plautus Festival" e rientra tra le manifestazioni teatrali estive più importanti d'Italia . Vengono messe in scena commedie di Plauto e opere di altri importanti classici del teatro , antichi e moderni . La Rassegna di recite classiche , si è sempre svolta annualmente a Sarsina fin dal 1956 .


Seguono tre foto di Cà del Vento ora sede di una bellissima villa ma ai miei tempi di una casetta piccola dove abitava mio zio Nello (fratello di mio padre Armando ) e dove , specialmente d'inverno , spirava un vento fortissimo tanto che una volta in cui nevicava pure mi ritrovai , andandolo a trovare , in una raffica talmente forte da essere respinto all'indietro e togliermi il respiro ; stavo per svenire quando venne mio zio che mi mise un cappello davanti a bocca e naso e mi portò in casa..... che esperienza negativa....



Le due foto che seguono sono della casa ( ora ristrutturata ) abitata dalla mia famiglia per 4 anni circa ; si trova a pochi metri dal borgo di Calbano ; i miei genitori insieme a mio zio Nello coltivavano il terreno circostante come contadini , cioè per la metà del raccolto ; è in una posizione meravigliosa - domina gran parte della vallata del fiume Savio :

 

Quelle che seguono sono due foto insignificanti e bruttine ma dal maggior numero di ricordi ; la prima è la strada ora asfaltata che porta al Raggio ( "me rag" in dialetto del posto ) , luogo in cui ho abitato per circa tre anni ; la seconda , che è rimasta più o meno uguale , è uno stradello sorciatoia tra Calbano e Sarsina che percorrevo tutti i giorni per andare e ritornare da scuola , rigorosamente sempre a piedi ; mi ricordo che dal Raggio a Calbano , nei giorni di pioggia , la strada era sempre piena di melma ; mi ricordo anche che una volta gli stivali si sono talmente infilati nella melma che non sono riuscito ad estrarli , sono dovuto ritornare a casa scalzo ( fortuna che ero di ritorno da scuola e non lontano da casa....)



Segue la casa di Nello e Clorinda , sotto il Borgo di Calbano ; Clorinda era una parente più anziana di mio zio al ritorno per anzianità da Roma dove aveva fatto la governate ; essendo mio zio vedovo la prese con se a fine anni cinquanta :


La prossima , invece , è l'abitazione di mio nonno Primo e la sua seconda moglie Sabina a fine anni sessanta e primi anni settanta ; in questa abitazione alla periferia di Sarsina , purtroppo , sono morti entrambi - prima mio nonno :



Le ultime due foto sono della casa alla periferia di Sarsina di mio zio Nello e Clorinda negli anni sessanta :

Ho bei ricordi anche di questo mio zio Nello , sempre allegro e giocherellone , sono comunque sempre stato benvoluto da tutti ed io ho fatto e sto facendo altrettanto .






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