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sabato 10 febbraio 2018

Leonardo da Vinci ( 3 ) inventore , ingegnere , tecnologo nel Museo di Vinci con i modelli realizzati interpretando i suoi manoscritti custoditi in vari luoghi del mondo , ma in questo post rappresentati : ritorcitoio , macchina per tessere , strettoio per olio , macchina per la lvorazione degli specchi , laminatoio , forno per la fusione del bronzo , macina con burattello , perforatrice , trasformazione di moto alterno in circolare , tirare composto , cuscinetti antifrizione , inclinometro , igrometro , anemometro a lamelle , misuratore della velocità del vento o dell'acqua , studio di ruotismo epicicloidale , riflettore , equalizzatore , apparecchio per tirare , argano a martelli , ventilatore , macchina per rizzare antenne ; elenco riepilogativo dei suoi manoscritti con indicazione dei luoghi in cui sono conservati ; note informative sul Codice Atlantico ; tabella sugli eventi concretizzatisi nel periodo di vita di Leonardo .



                                       Copertina


Terzo ed ultimo post dedicato a Leonardo da Vinci come inventore... ; anche in questa terza dedica ho riportato l'ultima parte d'immagini prese da una guida sul Museo Leonardiano di Vinci ( fatta molto bene ) datata metà anni 80 e ricevuta in occasione di una mia visita al Museo sopracitato ; essa riporta , come già descritto nel titolo , disegni e manoscritti di Leonardo ed i relativi modellini realizzati interpretandoli , poi disposti nelle sale del Museo . Dalla stessa guida ho estratto anche alcune note informative : quasi tutte già inserite nei primi due post ma che , alcune , reinserisco per una miglior comprensione.... e cioè l'elenco riepilogativo dei manoscritti con i luoghi in cui sono conservati e la nota informativa sul Codice Atlantico ; aggiungo , invece , una tabella che riporta gli eventi concretizzatisi nel periodo di vita di Leonardo .

 Elenco riepilogativo dei manoscritti ed i luoghi in cui sono conservati :






Codice Atlantico :
Il Codice Atlantico è la più vasta raccolta al mondo di disegni e scritti autografi di Leonardo da Vinci ed è conservato sin dal 1637 presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, una delle prime biblioteche al mondo aperte al pubblico.
Esso è composto da 1119 fogli che abbracciano la vita intellettuale di Leonardo per un periodo di oltre quarant’anni – dal 1478 al 1519 – spaziando tra i temi più disparati: da schizzi e disegni preparatori per opere pittoriche a ricerche di matematica, astronomia e ottica, da meditazioni filosofiche a favole e ricette gastronomiche, fino a curiosi e avveniristici progetti di marchingegni come pompe idrauliche, paracadute e macchine da guerra.
Le vicende di cui il Codice è stato protagonista nel corso dei secoli sono estremamente complesse e talvolta perfino avventurose.
Esso venne allestito alla fine del Cinquecento dallo scultore Pompeo Leoni, che era riuscito con molta difficoltà a recuperare una parte degli studi autografi di Leonardo dagli eredi di Francesco Melzi, il fedele allievo a cui il Maestro aveva affidato i propri scritti in punto di morte. Il curioso nome “Atlantico”, che sembra suggerire strani e misteriosi contenuti, gli venne attribuito in realtà per le sue dimensioni, infatti i fogli su cui Leoni montò gli scritti di Leonardo erano del formato utilizzato all’epoca per realizzare gli atlanti geografici.
Il Codice venne poi ceduto da un erede del Leoni al Marchese Galeazzo Arconati, che a sua volta lo donò nel 1637 alla Biblioteca Ambrosiana, garantendone in questo modo la conservazione e la trasmissione alle generazioni future.
Nel 1796 la preziosa raccolta venne requisita e trasferita a Parigi in seguito alla conquista di Milano da parte di Napoleone e rimase al Louvre per 17 anni, fino quando il Congresso di Vienna non sancì la restituzione di tutti i beni artistici trafugati dal Bonaparte ai legittimi paesi di appartenenza. Un curioso aneddoto racconta che l’emissario per la restituzione delle opere d’arte nominato dalla casa d’Austria avesse scambiato il prezioso volume per un manoscritto in cinese a causa della tipica grafia inversa del Maestro: fu solo grazie all’intervento del celebre scultore Antonio Canova, emissario dello Stato Pontificio, che il Codice Atlantico fu infine incluso tra i beni da restituire all’Ambrosiana, sua sede naturale dove è conservato ancora oggi.
Nel 1968 il Codice venne sottoposto a un’imponente opera di restauro presso il monastero di Grottaferrata nel Lazio, durante il quale venne rilegato in dodici massicci volumi. Questa scelta comportò diversi problemi conservativi e di studio in quanto, per poter effettuare analisi comparative dei fogli, era necessario consultare più volumi contemporaneamente oppure dover esaminare più disegni posti in punti diversi dello stesso tomo.
Per superare queste oggettive difficoltà, nel 2008 il Collegio dei Dottori dell’Ambrosiana presieduto dal Prefetto Monsignor Franco Buzzi e in sinergia con la Fondazione Cardinale Federico Borromeo, decide di avviare un’epocale operazione di sfascicolatura dei 12 volumi del Codice e il posizionamento dei singoli fogli all’interno di passepartout appositamente studiati per garantirne la migliore conservazione e allo stesso tempo per facilitarne l’esposizione.
Contestualmente, viene intrapreso un grandioso progetto di esposizione dell’intero corpus della raccolta a sostegno e promozione dei beni e delle attività della Veneranda Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana: a partire da settembre 2009 e per sei anni fino al 2015 in occasione dell’EXPO, i fogli sono stati esposti a rotazione in mostre tematiche della durata di tre mesi. Per l’evento sono state scelte due sedi d’eccezione: la Sacrestia del Bramante vero e proprio gioiello di architettura rinascimentale nel Convento di Santa Maria delle Grazie, dove si trova anche il Cenacolo, e la suggestiva Sala Federiciana della Biblioteca Ambrosiana, aperta al pubblico per l’occasione.



                                     Pagina base della tabella








 


 Modelli posti al piano terra ( dal 18° al 40°) del museo preceduti dal disegno di leonardo di cui è poi indicato il luogo di conservazione :


 

























































 


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